Le avevi fatto una promessa: «la prossima estate la facciamo, va bene». Poi arrivava giugno e c’era sempre un motivo per saltarla: non aver avuto tempo per allenarsi, la casa da ristrutturare, gli esami da fare, una pandemia, la luna in Scorpione. Poi è successo: una sera di giugno vi siete ritrovati entrambi vestiti da ciclisti mescolati con mille altre persone mascherate come voi. Vi siete guardati attorno: negli occhi che incrociavate, c’era molto più allenamento, costanza, passione, grinta, cazzimma, spensieratezza di voi che non sapevate esattamente come ci eravate finiti, a mezzanotte, in mezzo a quella follia. Oooooooook. Poi siete partiti, trascinati dalla corrente di un fiume in piena di ciclisti, e siete rimasti soli: avete litigato per aver sbagliato strada, vi siete curati una sbucciatura per una curva presa troppo veloce, si è spento un faro e uno ha fatto luce all’altro, avete iniziato a delirare quando volevate mollare. Siete stati in silenzio: ma erano silenzi diversi da quelli vuoti delle mille cene dopo il lavoro, a casa, d’inverno, erano silenzi pieni. Avete riso come pazzi mentre vi scolavate un mojito nell’unico bar aperto alle 4 del mattino, con il barista più incredulo di voi. Avete fatto amicizia con un altro partecipante con molti più capelli bianchi di voi all’alba, che procedeva lento, ma sicuro, e avete ascoltato la sua storia e raccontato la vostra diventando amici un minuto prima che sorgesse il sole. La storia di una promessa fatta lontano dall’estate, per ricordarvi come tutti, una volta all’anno, possano sentirsi parte di qualcosa che forse non dovrebbe nemmeno esistere, ma avviene, e tiene insieme persone così diverse che il giorno dopo, tolte le tutine fluo aderenti, in coda al supermercato, al semaforo o alle Poste, nemmeno si riconoscono più. La bici è di tutti, e per mescolarsi a volte bisogna agitare bene: sarete sparati via nel buio, lontani da casa, sottosopra con il fiatone a spingere la bici per 100 km, a ricordarvi i vostri migliori difetti: quelli che vi tengono insieme.

Tutti, sempre, ovunque: sono le Bike Night, le vostre notti d’estate in bici. Da mezzanotte all’alba, anche se sono 100 km, anche se sono solo 100 km, partecipano tutti: perché la bici è democratica.

Al mattino per accompagnare tua figlia a scuola. Di sera per consegnare le pizze a sconosciuti. All’alba, per spaccarti un po’ con gli amici sui muri al 20%. Alle 18, per tornare dal lavoro sotto la pioggia. A mezzogiorno, sperduti nel delta sotto il sole seguendo una traccia indecifrabile. Di mattina, per allenarti prima del turno del pomeriggio. All’uscita dagli uffici in centro, per saltare la coda di auto e arrivare in tempo in stazione. Di sera, per farti una birra sul fiume con gli amici. Tutto il giorno, per una vacanza, per non pensare, per allenarti. In bici ci vai sempre, e comunque, e nonostante tutto. In bici ci vai anche di notte: quando davvero il buio è buio, quando fuori dalla città non c’è traffico, lampioni, case, rumori, tangenziali: e c’è la tua libertà di essere sempre in movimento. Non è un’ossessione, solo un bisogno, una curiosità, una calamita. È che ti mancava, andarci anche di notte, è che non vorresti scendere mai dalla bici, da un mondo dove sei tu a decidere quando, un mondo che tiene tutto e tutti insieme e puoi finalmente fare solo la cosa che ti riesce meglio: respirare. Sempre, anche di notte.

Le rampe del parcheggio sotterraneo dell’ipermercato e i tornanti soffocanti sulle Alpi. I cavalcavia della tangenziale e gli argini del fiume. I sampietrini della piazza del castello e il pavè del Belgio. La ciclabile in pineta al mare e la ciclovia tra Londra e Parigi. Il controviale in città sotto i tigli a giugno e i filari di cipressi in Toscana. Sei arrivato dappertutto con la tua bici, sempre spingendo. Sei arrivata dappertutto con la tua bici, sempre respirando. Se esiste un posto al mondo dove si possa arrivare senz’auto, quella è la tua prossima destinazione. Che sia piazza Duomo, Libertà, o Trento e Trieste. Che siano le rotonde appena fuori città, per una volta tutte tue. Che siano i campi e i boschi che nascondono segreti, che siano fratture della montagna da saldare insieme con ponti e gallerie, che siano corsi d’acqua da ascoltare, paesi e borghi che così, addormentati a quell’ora di notte, mai li avevi visti: ovunque tu andrai. Alle #BikeNight puoi farlo con tutti, perché non esiste un partecipante uguale all’altro. Puoi farlo sempre, perché da mezzanotte all’alba sarai nel buio e nella luce d’estate. Puoi farlo ovunque, perché dove non arriva la bici, ci pensa la tua passione che non dorme mai.

Metti per esempio la piazza di un borgo italiano d’estate. Bambini che giocano a pallone tra le auto, anziani che lanciano assi di briscola sul tavolo, famiglie, amiche e amici: tutti all’aperto. Quando capita ormai di ritrovarsi dagli 0 ai 100 anni tutti insieme nello stesso posto? Alle #BikeNight abbiamo visto pedalare bambini di 12 anni che andavano più veloci dei genitori, 75enni che stantuffavano sulle salite impassibili, gruppi di ragazzi più o meno allenati ma per una birra in riva al mare al mattino questo e altro, coppie morfologicamente disallineate che in tandem filavano via in equilibrio. Nelle notti in bici si mescolano persone di tutte le età, come fosse una festa di paese di un’estate italiana (e parte la ola), come dovrebbe essere sempre l’estate: senza confini, senza orari, finalmente liberi di prendersi il proprio tempo. In bici.
Hai paura del buio? Perché alla Bike Night arriva sempre un momento in cui quel filo infinito di luci finisce nel nero più cupo: usciti dalla città, si entra dentro la vera notte d’estate. Come tuffarsi nella tana del Bianconiglio, da quel momento in poi potrebbe capitarti di tutto: ti ritroverai ad essere professore di meccanica della bicicletta alla prima foratura, vedrai montagne innevate all’orizzonte all’alba e penserai che siano miraggi, dopo svariate ore in sella scoprirai di avere parti del tuo corpo che prima d’ora non sapevi di avere, e se ti racconteranno di come è andata, tu sorriderai come a dire: “ma va là”. Eppure succede, di finire in un mondo capovolto: di notte non vedi, ma senti veramente tutto.

Dove sei finito? Sono così in alto, sotto di me centinaia di metri di vuoto prima dell’acqua. Che ore sono? Non sembra giorno, ma non è più notte. Dove sono finita? Dal buio sbucano alieni con la testa illuminata, sulle pareti ci sono strani disegni rupestri. Dove siamo finiti? Siamo entrati in galleria che era notte, sbuchiamo e siamo su un altro pianeta: il sole in faccia, ora fa caldo, quanta dannata strada abbiamo fatto? Che cosa è successo stanotte? È pieno giorno ormai ma attorno dormono tutti: incappucciati, raggomitolati, quasi abbracciati alle loro bici. Sembra come aver attraversato un’altra galassia ed essere finiti su pianeti lontani nello spazio e nel tempo. Me la immaginavo diversa, questa Bike Night: 100 km possono essere millenni o un secondo, quando decidi per una volta di non andare a dormire. Tutti i mondi possibili dentro una notte soltanto: sono le #BikeNight, le vostre notti d’estate in bici.

Ti guardi allo specchio e non ti riconosci: sono Babbo Natale, Capitan America, un’hawaiana in gita. Poi ti guardi attorno, prima di partire, e ti riconosci: sono la goccia di sudore sulla fronte di lui, le dita di lei che stringono più forte il manubrio, le urla di loro tutti con la stessa maglietta. Poi pedali, e diventi qualcun altro: un supereroe in missione, la protagonista della festa, una spalla su cui contare, una mano che ti spinge, ti tiene, ti stringe fino all’arrivo. Poi la notte ti scioglie addosso tutto quello che avevi: e rimani solo tu, a piedi nudi, nell’acqua, come la tua bici, a tuffarvi in mare. Bastano 100 km da mezzanotte all’alba per essere tutti i personaggi possibili: alla #BikeNight puoi diventare chi vuoi. Chi sceglierai di essere questa notte?

Farà così buio che ascolterai solo il rumore dei tuoi pensieri in testa. Farà così buio che vedrai comete in cielo, volpi che ti attraversano la strada, voci lontanissime da raggiungere. Farà così buio che non vedrai la fine di quel filo di luci lungo chilometri: centinaia di bici che sembrano non finire mai e tu sarai una di loro. Farà così buio da non averne paura, e griderai più forte alla partenza perché non riuscirai a trattenerti: tuffiamoci dentro questo buio per la notte più lunga dell’anno. Sabato 11 giugno da Ferrara al mare inizia il tour delle #BikeNight: non un’emozione da poco.

🌖🌗🌘 Bike Night 2022 🌒🌓🌔
8a edizione
da mezzanotte all’alba, 100 km
🗓 Bike Night Emilia-Romagna 2022, sabato 11 domenica 12 giugno
🗓 Bike Night Milano – Lago 2022, sabato 25 e domenica 26 giugno
🗓 Bike Night Alpe Adria 2022, sabato 23 e domenica 24 luglio