Di tutti i modi per andare da Monaco a Ferrara, Stefano all’arrivo ci suggerisce: «prendete un bel treno diretto da Bologna a Monaco, pensateci». Ci abbiamo pensato, in effetti, a quanti modi possibili esistano per andare da qualche parte, e l’unico che contenesse tutto lo spettro emotivo umano alla fine era questo. Unire un punto A ad un punto B semplicemente pedalando può essere il modo più complicato per semplificare l’esistenza, e scusateci amiche e amici randonneur se non ce n’è venuto in mente uno meno assurdo, breve, faticoso. Perché poi in fondo più la strada si allunga, più le incertezze si accumulano, e più ti senti fremere prima della partenza, come ci dice Alejandro il giorno prima a Monaco: «Non vedo l’ora che arrivi domani». Poi domani arriva sempre, con tutto il carico di effetti collaterali che ti possano precipitare addosso in un viaggio di 650 km in bici: schivare la pioggia o il caldo, massaggiarsi le gambe o la mente, ostacoli, imprevisti, tentazioni, allucinazioni, incubi, tormenti, sollievi e orgasmi finali.

Sono gli effetti collaterali a salvarci, a farci ritrovare la strada mentre il Garmin ci potrà anche tenere incollati alla traccia giusta, ma la mente no, la mente inciampa, devia, in un viaggio così lungo dove oltre le montagne ci sono altre montagne, dove oltre la pianura c’è ancora altra pianura e pianura ancora. Finisce che ti fermi a pensare a te, a chi ti sta pedalando vicino, e poi non ti fermi più e inizi a pensare a qualcuno che sta da tutt’altra parte nel mondo, che sarebbe voluto venire con te, che non ci pensa minimamente a pedalare così tanto, qualcuno che può essere a Londra o Los Angeles e chissà che cosa starà mai facendo. Tu invece sei lì, su quella strada così piena di storia che inizia da un passato lontanissimo e non sembra finire più, che riesci ad arrivare da un punto A ad un punto B rincorrendo anche e soprattutto tutti i tuoi pensieri, salita dopo discesa dopo salita dopo discesa: «Anche perché oltre, c’è il paradiso». Oltre c’è domani, un altro viaggio interstellare che unisca confini, persone, mondi diversi. Non conosciamo altro modo per farlo se non così.

Grazie ai trecento randonneur che hanno voluto unirsi dall’Italia, dalla Germania e da tutto il mondo per la settima edizione della Rando Imperator.

Grazie a Claudio, Marco, Giacomo, Alessia, Linda, Michela: il nostro staff che si spreme fino all’ultima goccia di sudore e sonno perché stare insieme a voi cicliste e ciclisti è sempre e comunque bello e giusto.
Grazie a Luca e Chicco di B12 Bike Professional per esserci sempre.
Grazie a Flavio per le foto, la pazienza e la follia.
Grazie a Matilde e tutto lo staff del Bicigrill Ruota Libera, al Bar Daniel al Passo Resia, grazie enorme a Vito e gli amici dell’Avis Comunale Cerese per il liturgico ristoro di Mantova, grazie a Nautica Sermide.
Grazie a Lost Road Beer e la birra che non è mai abbastanza (buon segno) e Confagricoltura Ferrara.
Grazie a Giorgio e Benexè Sport per essere stati dei nostri.

E infine grazie al nostro partner principale della Rando Imperator, Push Hard.

Ci vediamo nel 2024: sempre in bici, se non troviamo alternative 😉

 

🇪🇺 🇪🇺 Rando Imperator 2023 🇪🇺 🇪🇺
6-7 maggio
8a edizione
Monaco – Bolzano – Ferrara
In bici dalla Germania all’Italia in 2 giorni