C’è stato un momento, durante l’ultima Rando Imperator, in cui sui social giravano più foto di treni e vagoni pieni di bici, che di ciclisti sulla via Claudia Augusta, tra Monaco e Ferrara: un memorabile spot per Trenitalia, ma anche il segno che non è decisamente stata un’edizione come tutte le altre. Quando partono in 280 e arrivano in 70, qualcosa dev’essere successo nel mezzo; ma il fatto che vi siate dispersi non solo sul percorso ma sulle strade per tornare a casa, forse ci ha uniti ancora un po’ di più. Chi è arrivato nonostante il vento e la pioggia, chi invece ha preferito fermarsi prima, tutti pensavano all’inizio: quando non pioveva, quando eravamo asciutti e tonici, quando non vedevamo l’ora di partire. Così l’inizio diventava, sia per i delusi sul treno che per gli stremati a Ferrara, di nuovo voglia immanente: di tornare il prossimo anno, di ritornare all’inizio per vivere ancora tutto da capo. La distanza, il vento che ti mangiava la faccia e le gambe, la pioggia che ti lavava via ogni cosa di te, facendoti restare nudo: con la voglia di partire, con la fatica che era troppa, con le scelte di cuore o di testa, ma comunque sempre tue soltanto. Così ripartiamo dalla fine, per ricordarci com’è stata, questa stranissima Rando Imperator, dai baci all’arrivo, gli abbracci tra i fratelli, le rose sulle bici, gli alberi caduti, e poi ancora su, a ritroso, verso la val d’Adige, i panni stesi ad asciugare sul fuoco, la tempesta che scuote la notte, la resa di chi ne aveva viste ben di peggio, in vita sua, ma stavolta non ce l’ha fatta, e va bene così, la neve sulle montagne così vicina, figli che rimettono a posto gli zaini dei padri. E da Bolzano, il sole che ricomincia, risalendo al contrario verso il Resia, gli anziani che giocano a carte, il campanile da salutare come un amico, i tornanti, le deviazioni, e poi su su fino in Baviera, Dave e il suo cappellino europeo, i vecchi amici che li rivedi ogni anno, a Monaco, e quelli che incroci per la prima volta, che arrivano da Roma, dalla Romagna, dalla Germania, dalla Bielorussia, dall’America, quelli che compiono sessant’anni proprio oggi, quelli in tandem, quelli che non vedono l’ora di partire. We’re going back to the start: torniamo, nel 2020, per un’altra Rando Imperator da Monaco, dove ogni storia ricomincia.

Grazie al nostro staff: Michela, Linda, Mara, Francesco, Claudio, Enrico.

Al nostro fotografo, Giacomo Brini.
All’Azienda di Soggiorno di Bolzano e all’Avis Provinciale Mantova. E all’ADFC Garmisch.
Grazie a Bike Inside, Miss Grape, Cascada, Bunden Brau, Scavezzon.

Grazie a chi ci ha accolto nei ristori: Bar Daniel al Passo Resia, Bicigrill RuotaLibera 2.0 ad Avio, Nautica Sermide.