Non eravate nemmeno partite e già piazza San Pieno era piena di quel legame spontaneo, diretto, che non serve spiegare, tra persone che si riconoscono, tra sconosciute che si capiscono subito, tra cicliste arrivate da tutta Italia (e non solo) non per andare lontano ma per arrivare dritte al punto. E che abbiate solo nove anni o di più, non conta: quasi 200 donne ci ricordano come la bici è una cosa semplice e i rapporti umani, volendo, anche di più.
Da Verona lungo l’Adige fino a Zevio, la prima tappa di 60 km di MIA Women Ride è scivolata via tra i vigneti di Soave, e a scappare da un tramonto alle spalle fino all’arrivo a Villa Barbaran, a Montorso. E abbiamo soltanto appena iniziato.

In 80 km di viaggio in bici capitano infiniti momenti in cui senti un “cric” allo stomaco, quei momenti in cui qualcosa ti colpisce e ti scioglie: momenti di felicitá o anche solo un’immagine che ti entra dentro a volte senza nemmeno fare rumore. Capita quando per esempio attraversi una passerella sul Bacchiglione e c’è un sole così giusto, una luce così vivida che quasi sottovoce ti scappa un “ma che bello”. Capita quando scappi via dai nuvoloni neri, capita quandonon riesci a stare ferma nemmeno se sei stanca, capita quando di fronte alla chiesa del santo escono fuori discorsi salvifici ma assolutamente terreni. In 80 km pensi di avere fatto il pieno, di cric allo stomaco, poi ci sono quei chilometri non segnati sulla traccia, quando sei già arrivata e pensi sono salva, da tanta bellezza, ma non hai fatto i conti con Silvia e Linda (finalmente tornata con noi!) @ciclistepercaso che ti raccontano la storia di Alfonsina Strada, la ciclista donna che partecipò al Giro d’Italia unica fra soli uomini, e proprio alla fine ci mettano quel dettaglio lì, del marito di Alfonsina che come regalo di nozze le donò una bici da corsa. Ok, dici, e ti sciogli e non é per la fatica e se piove é la gioia lucida di storie in cui (finalmente) possiamo tutte (e tutti) ritrovarci.
Da Montorso a Mira, passando per Vicenza, Montegalda, Padova, Stra e la super Ciclosteria e infine Mira, la seconda tappa di MIA Women Ride non è finita quando era finita; perché anche la storia di inclusione e condivisione di @ragazzeintandem e del loro viaggio fatto di persone che, se guardano avanti, sentono che qualcosa di buono sempre si può fare, semplicemente partendo. Ascoltando quei cric allo stomaco.

A chi ha parlato dentro i pozzi, a chi ha ordinato pizze d’asporto il sabato sera, a chi è rimasta a osservare con stupito silenzio i cipressi calvi acquatici di Villa Widmann, a chi è scappato anche solo per un attimo a vedere Venezia, a chi all’arrivo si è ritrovata una coccinella sul polso, un bicchiere in mano, un bacio che ti scioglie, un abbraccio che ti stringe, il sole giusto sugli occhi chiusi: e poi ancora, l’elenco dei “grazie” arriverebbe a 200 di voi e non si fermerebbe oggi, continuerebbe per tutte le volte che vi ricorderete come si fa a essere felici. L’ultima tappa di MIA Women Ride è iniziata da Mira, con i saluti del sindaco Marco Dori, e poi proseguita con gli amici di FIAB lungo le ciclabili del Comune di Venezia, tra gli antichi forti, il centro e il bosco di Mestre. Tutto si è compiuto a Forte Marghera, dopo 180 km e tre giorni di pedalate e tutto il resto; anche se quando finiremo di ringraziarvi sarà già ora di ripartire per la quarta edizione del nostro viaggio. Intanto, grazie a tutte voi, e grazie a tutte e tutti coloro che ci hanno aiutato a rendere MIA quella cosa che sta “da qualche parte” sulla ciclovia AIDA, e accoglie tutte coloro che inseguono sorrisi, respiri, il vento, le scelte, la gioia di pedalare unite.

 

MIA Women Ride 2023
3a edizione
22-23-24 settembre
da Verona a Venezia sulla ciclovia AIDA
un progetto: Cicliste per caso + Witoor + AIDA & FIAB Italia