Grazie a Bikenbike per questa intervista con domande nient’affatto banali: sul loro sito troverete tanti tour in bici in giro per l’Italia. Belli, organizzati, per scegliere il prossimo viaggio in modo semplice e chiaro.
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Amici di Bikenbike, oggi vi parliamo di Witoor. Probabilmente molti di voi già conoscono questo bellissimo progetto e gli eventi che propone. Noi abbiamo conosciuto Fabio Zecchi e Simone Dovigo da pochi mesi. Condividiamo con loro un approccio ludico e spensierato verso la bicicletta.
Witoor organizza infatti da qualche anno eventi di grande successo in cui la passione per la bici gira di notte, per circa 100 km. Come sempre ci piace che siano i protagonisti a raccontarvi di più.
Ciao Fabio e ciao Simone. Siamo felici di ospitarvi sul nostro Blog. Innanzitutto raccontateci chi siete e come nasce la vostra passione per la bici.
La passione è nata da bambini, seguendo i Tour alla televisione nelle estati afose e con gli amici in giro in bici per la città. Poi crescendo siamo sempre stati in movimento. Ai tempi del liceo abbiamo iniziato a spostare sempre “un po’ più in là” i confini delle nostre pedalate. Poi la passione per lo sport e la vita all’aria aperta hanno spinto Simone a viaggiare anche all’estero in bici. E nel 2007 ha pedalato per 45 giorni da Ferrara a Capo Nord. Negli anni seguenti le altre esperienze in tutta Europa hanno reso questa passione ancora più forte.
Quando e come nasce il progetto “Witoor”?
Witoor nasce come Tour Operator a Londra nel 2012, quando Simone viveva in Inghilterra. Poi al suo rientro a Ferrara, abbiamo aperto anche un’associazione sportiva. Presto ci siamo spostati nell’ambito dell’organizzazione di eventi ciclistici. Dal 2014 con Bike Night e Rando Imperator siamo concentrati soprattutto su questo.
Ci raccontate delle vostre Bike Night? Come sono iniziate e come avete raggiunto un numero sempre crescente di partecipanti?
Anche in questo caso, la Bike Night è ispirata alla London-Brighton. Si tratta di una pedalata notturna di 100km cui partecipò Simone. Vedere tutta quella gente pedalare di notte fu una folgorazione! E quindi perché non provarci in Italia?
Così siamo partiti nel 2014 con la Ferrara-Mare. Un percorso di 100km dal centro città fino al mare pedalando sulla Destra Po, la ciclabile sull’argine del fiume. Il primo anno senza particolare promozione ci furono 200 partecipanti. Una gran varietà di partecipanti. C’era infatti il ciclista esperto con la bici in carbonio; lo studente che passava di lì con la bici da città. Ma anche famiglie e coppie. Poi nel 2015 gli iscritti sono saliti a 800, nel 2016 e nel 2017 a 1500. E’ un segnale chiaro di quanta voglia ci sia di unirsi in bici. Col tempo le Bike Night di Witoor sono diventate un vero e proprio tour sulle più belle ciclovie d’Italia: Bolzano, Udine, Verona, Milano.
Come scegliete le nuove mete da percorrere in bici di notte?
Noi diciamo che “la passione per la bici non dorme mai”. Ma sappiamo bene che conta anche la sicurezza. Così scegliamo percorsi nuovi cercando di stare il più possibile su pista ciclabile. E questo purtroppo ci vincola un po’. Lo spirito della Bike Night è di spingersi oltre. Questo vale anche per i partecipanti alle prime pedalate. Partiamo dalla città con la voglia di dirigerci ‘altrove’. Che sia mare, montagna, o lago poi non importa. Conta che sia un posto bello, dove star bene. Inoltre ci interessa molto dimostrare che tutti possono viaggiare, partendo dalla propria città. Il luogo della vita di tutti i giorni.
La vostra passione per la bici è diventata poi un lavoro. Quali sono le difficoltà più grandi che incontrate e quale i vostri progetti in merito per il futuro?
Fare un lavoro che ci tiene sempre in contatto con ciò che amiamo non ha effetti collaterali di nessun tipo. E’ una strada che ci siamo scelti noi e preferiamo le salite alle discese. La difficoltà maggiore consiste nel riuscire a rendere economicamente sostenibile eventi in bici che hanno costi fissi tangibili. Non in tutti i territori si percepisce che questi eventi hanno un rilievo sociale e di promozione consistente. Per Witoor le difficoltà sono simili ad ogni altro progetto che nasce da zero. Si può contare solo sulle proprie forze. In futuro vorremmo ampliare il raggio del tour delle Bike Night. Continuando a proporre eventi che non siano esclusivamente per una nicchia di ciclisti. La bici è democratica e mescolare le diverse tipologie di ciclisti crediamo sia utile anche per il “movimento bici” stesso.
Il mondo della bici sembra raccogliere interesse crescente da parte delle nuove generazioni e delle amministrazioni, sia a livello locale che più in alto. Pensate sia vero amore o una moda passeggera? In generale, che futuro vedete per la ciclabilità in Italia?
Domanda dalla pendenza simile allo Stelvio. Discorso complesso. Sicuramente la bici non è il futuro della mobilità ma va considerata come il presente. Qualcosa si muove. Oltre al numero crescente di eventi (trail, randonnée, ecc.) in diverse città le amministrazioni pubbliche iniziano a investire, sebbene ancora poco, in infrastrutture e servizi. Non sappiamo se l’Italia, vista anche la sua orografia, riuscirà mai a raggiungere i livelli del Nord Europa. Di sicuro però bisogna capire che non si deve investire soltanto per il cicloturista. I servizi che si creano, gli appuntamenti che si lanciano, coinvolgono anche e soprattutto i residenti. Bisogna ragionare in un’ottica continua e costante perché la bici è contagiosa.
Per quanto riguarda il cicloturismo, come pensate si possa avvicinare a questa modalità di viaggio le persone? Per cicloturismo noi di Bikenbike intendiamo anche solo una escursione nella propria città e dintorni. In linea con lo spirito delle vostre Bike Night.
Ce ne siamo accorti proprio con le nostre Bike Night di Witoor. Persone che usano la bici nel tragitto scuola-lavoro o lavoro-spritz non erano mai usciti in bici dalla città. Poi all’improvviso sfidano 100 km, il buio, a volte la pioggia. Qualcosa di apparentemente inspiegabile. In realtà la risposta a tutto ciò è semplice. Le persone agiscono se sono spinte da una motivazione che fa leva sulla propria natura. Il cicloturismo, anche come lo intendete voi di Bikenbike funziona su chi non pedala ancora se si è inngrado di innesca qualcosa dentro. Che sia la voglia di stare meglio, di sfogarsi. Pura curiosità, narcisismo, socialità. L’importante è che la bici e gli eventi che vengono proposti sappiano trovare una di queste chiavi.
E dunque vogliamo chiedervi qualcosa in più. Cosa pensate di Bikenbike? Secondo voi la nostra piattaforma può essere utile per chi già ama la bici e per chi vuole avvicinarsi ad essa?
Bikenbike risponde a una delle prime esigenze di chi si avvicina al cicloturismo. Ovvero “da dove caspita inizio a organizzarmi?”. Chi viaggia ormai da sempre dà per scontato tutta la parte dell’organizzazione dell’andare in bici. Invece non lo è affatto. Per chi vuole avvicinarsi alla bici, trovare in unico posto proposte, percorsi e anche l’opportunità di prenotare aiuta molto. La vostra piattaforma può diventare un aggregatore di tour significativo che faccia emergere nuove possibili vie.
Cosa vi sentite di dire a chi non ha mai pedalato?
Di non sentirsi diverso. Di non avere paura a fare fatica perchè che tutti ce la possono davvero fare. Alla Bike Night Ferrara-Mare, per esempio, soltanto l’1% in media si ritira. Conta soltanto trovare il proprio modo di andare in bici. Il proprio passo senza sentirsi impacciati o in affanno. Il segreto di chi inizia a viaggiare in bici è questo: scegliere finalmente di impiegare meglio il proprio tempo.
Quale parola associate immediatamente pensando alla bicicletta?
Finalmente. Oppure così a caso: aria, salita, fatica, soste. Ma anche birra!