San Floreano, notte fonda nel profondo Friuli, non tutti sono del parere di dormire. Appaiono tre figure, con birre belghe in mano, che ci elencano tutto il programma al luppolo preparato per «aspettare i ciclisti». Ci si stringe il cuore, sia per l’oculatissima scelta delle birre, sia perché poi tutto si interrompe, «sta arrivando il gruppo», e ogni cosa perde importanza: le birre buone, l’attesa, l’orario. Ci sono quelli della Bike Night da Udine al confine, ci sono delle stelle che pedalano, ci sono delle stelle che illuminano campi di girasole, guadi di torrenti, gallerie ferroviarie, cuori assopiti. Ci sono 100km di fango che rimane addosso, sulla schiena, sul culo, sui gomiti perché capita anche di scivolarci sopra, la prospettiva si ribalta per un attimo, gli occhiali volano via e bisogna aprirli, come le pupille delle gallerie, con le palpebre che si dischiudono al passare dei ciclisti che svegliano le montagne: la passione ti fa andare avanti, ti fa rialzare quando cadi, ti tiene sveglio, ti fa sciacquare le ferite da una fontana a Osoppo, ti fa bere un lunghissimo caffè caldo a Chiusaforte, ti fa imparare a memoria i nomi di questi paesi di questo Friuli profondissimo, fatto di gente che pedala sfidando i lampi e rimanendo asciutti, facendo fatica ma sempre sorridendo, aspettando giusto l’arrivo per sciogliersi: «ora posso piangere». Fatta di persone che amano, si amano tra di loro e amano la bici, e finiscono come amanti ingordi a infastidirsi, all’arrivo, «perché tutto sta finendo». La quarta edizione della Bike Night Udine – Alpe Adria è stata sfiorata dalla pioggia, iniziata un secondo dopo l’arrivo dell’ultimo partecipante, è stata baciata da una terra dove il passato sta diventando futuro, in bici, dove tra cornetti appena sfornati, volontari che si fanno la notte in piedi, l’entusiasmo di chi sostiene, partecipa, osserva, dove in mezzo a tutto questo, pedalarci, a qualsiasi ora del giorno, è una missione inderogabile. Ci vediamo nel 2020: grazie Friuli, mandi.
Grazie allo staff che ha allestito, pedalato, smontato e rimontato, sorriso sempre.
Grazie a Fabrizia e Marco per le foto, a Francesco per averci guidato nella notte.
Grazie al Comune e alla Polizia Locale di Udine.
Grazie alla Croce Rossa Udine.
Grazie a Hotel Suite Inn, Coccinelle Bike Tours, CUS Udine, Ass. Valle del Cormor, Pro Loco Treppo Grande.
Grazie a Maria e Vincenzo, Pasticceria d’Altri Tempi. Grazie a Elena e Coop. La Chiusa della Stazione di Chiusaforte. Grazie a Paola e tutti i ragazzi della Vecchia Stazione di Ugovizza. Grazie al campo sportivo di Malborghetto.