Coraggiose, unite e felici: sono partite da #Verona le 175 cicliste di MIA Women Ride 2022!
Già scegliere di partire, per alcune, è colmare una distanza lunghissima. Ritrovarsi coperte di polvere e sudore, tra i filari di pioppi verso il Garda, diventa poi una promessa a sé stesse mantenuta, una birra ghiacciata sotto il sole, esserci è confortante e soprattutto crea dipendenza. La prima tappa della #MIAWomenRide tra Verona e Desenzano è volata sotto un sole testardo, cieli magrittiani, zampellotti delle battaglie da scalare anche cantando, fregandosene di risparmiare fiato. Poi all’arrivo al tramonto, i racconti di Silvia e Linda del loro ultimo viaggio in bici in Namibia: posti lontanissimi che fanno nascere domande vicinissime. Nostre, soprattutto.
Ad un certo punto della seconda tappa della #MIAWomenRide dalla finestra del primo piano di una casetta a Rovato una signora esclama: «viva le donne». Non sa bene cosa stia accadendo, perché sotto casa oggi stiano passando una, dieci, cento e oltre cicliste. Guarda te, sono sempre donne, ma dove mai andranno? Non sa ma comunque sente: la gioia che le strappa un sorriso dal primo piano, e un’esclamazione di pancia, di istinto, di cuore, naturale come pedalare verso il sole, con le nuvole alle spalle. Non serve sempre spiegare il senso delle cose: serve vederle accadere e farle succedere. Serve partire quando si sente di farlo, ascoltando un temporale; scolarsi una birra anche o soprattutto se sono le 11 di mattina, in un pub di paesi piccoli e ispidi ma resistenti; perdersi tra cimiteri, piazze piene di bancarelle del mercato, discorsi che iniziano in Veneto e finiscono in Lombardia. E lasciare che il senso lo diano i sorrisi sui volti, i bicchieri di vino, le storie di vita pulsante come quelle di Dorka: non poter proprio fare a meno di ascoltarsi, in qualsiasi direzione tutto questo ti porterà. È la bici, non serve spiegarla, è tutta qui.
Da Desenzano a Romano di Lombardia, passando per Brescia e Pontoglio ricoperta di ghirlande e di striscioni, grazie a chi ci aspetta ogni anno, a chi vi vede passare sotto casa per la prima volta, e forse non capisce cosa accade, ma è contento e contenta lo stesso.
Tuo è il cuore in gola nel raggiungere Milano, tuo è il fruscio di chi pedala dietro di te e sai che puoi contarci, tua è la prima volta che prendi e vai, e soprattutto arrivi. Tua è la sveglia troppo presto di domenica, tue sono le birre per riprendersi, tua è la musica improbabile che ti tiene in equilibrio, tua è la polvere, i sassi, la frutta, la terra, il vino e tutto quello che si può toccare viaggiando in bici. Tua è la nostalgia prima ancora di arrivare, già da Romano, passando per Treviglio e Cernusco, attraversando l’Adda e la Martesana, nell’ultima tappa di tre giorni pieni di luce, rumore, calore. La seconda edizione di #MIAWomenRide è finita sotto l’arco della Pace, a Milano, ma continua tutte le volte in cui ti prenderai qualcosa di tuo: spazio, tempo e voglia di stare bene.
Grazie a tutte voi!